Il Rapporto Bio Bank 2018 conferma le sensazioni di un mercato che cresce esponenzialmente, dal food ai cosmetici è un boom da ben 5 miliardi di euro nel 2016, e negli ultimi anni ha visto un continuo incremento sia di fatturato che di interesse mediatico, una filosofia che fa dell’attenzione all’ambiente e del benessere il suo cavallo di battaglia. Secondo una ricerca americana, nel 2028 i miliardi diventeranno quasi 30, un business che inevitabilmente coinvolgerà tutti i player coinvolti nel bio, dalle case produttrici, passando per i distributori, fino ad arrivare ai saloni.
Moda? Assolutamente no, ma nemmeno solo business, è ormai diventata una necessità nei confronti del fragile ecosistema che governa il nostro pianeta.
Nel Rapporto Bio Bank, che puoi consultare sfogliandolo gratuitamente su Issuu, sono state censite diecimila attività, tra cui quasi un migliaio nel settore cosmesi.
“non è tutto bio quello che luccica”
Il bio è diventato una realtà sulla bocca di tutti, lo trovi nei supermercati, in TV, negli e-commerce ma attenzione, “non è tutto bio quello che luccica”, c’è chi si accontenta dell’Eurofoglia e rispetta i canoni di un bio basico, mentre ci sono aziende che investono nella filosofia sostenibile ed etica, tempo e risorse nel segno della qualità totale: il bio legato all’origine delle materie prime, il bio che si evolve in biodinamico, il bio che fa filiera (giusto prezzo ai produttori e distribuzione equa del valore lungo tutta la catena), il bio etico (pizzo-free, caporalato-free), il bio solidale (equo, sociale) e poi ci sono aziende che si spingono ancora oltre creando attorno al salone un vero e proprio progetto, perché molto semplicemente, se il business dell’hair stylist cresce, tutta la filiera ne trae beneficio, ecco perché, sempre di più, il salone e la sua clientela sono messi al centro, e i loro feedback sono valutati con molta attenzione in un mercato globale in continua e rapida evoluzione.
Portare in salone prodotti attenti all’ambiente basati su una filosofia sostenibile ed etica non è solo cavalcare il trend del momento, ma è donare alle clienti esperienze sensoriali nuove, dove il benessere è messo al centro e diventa importante tanto quanto la tecnica e l’estetica, il ruolo dell’acconciatore non è più unicamente quello di consulente di bellezza, ma diventa a tutti gli effetti anche un consulente di benessere, attraverso nuovi rituali che donano alle clienti energia sana derivata da oli essenziali, piante e fiori. È un’evoluzione inarrestabile, da prodotti per parrucchieri a percorsi sensoriali che donano, oltre ad un aspetto migliore, benessere e piacere.